giovedì 4 novembre 2010

Folta delegazione molisana al PRIMO congresso nazionale

Sabato 6 e Domenica 7 Novembre 2010 a Roma al Centro Congressi “ Frentani “, in Via dei Frentani 4 prenderanno il via i lavori del PRIMO Congresso nazionale di Comunisti-Sinistra Popolare, nuova formazione politica, comunista e di sinistra, promossa a livello nazionale dall’On. Marco Rizzo.

Ai lavori parteciperà una delegazione molisana, rappresentativa di tutte le aree regionali, con a capo il neo eletto coordinatore regionale Michele Giambarba.

“Tornare tra la gente, ripartire dalle lotte” è lo slogan che darà il via al primo Congresso Nazionale di una nuova formazione politica che non vuole costruire l’ennesimo partitino, ma mettere a disposizione la propria esperienza per un progetto di riconquista e fiducia da parte della sinistra; è chiaro che sarà un processo di medio e lungo periodo.
Non si può stare, però, con chi non è al fianco degli operai, dei giovani e dei disoccupati, né per correre nelle competizioni elettorali a caccia di poltrone riservate al proprio gruppo dirigente.
I Comunisti-Sinistra Popolare vogliono essere l’espressione avanzata di tutte quelle realtà che oggi non hanno rappresentanza nel panorama politico nazionale ma dare voce ai precari, ai disoccupati, agli emigranti, ai sottoccupati, a tutti quei lavoratori e quelle famiglie che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese.


Comunisti Sinistra Popolare del Molise

giovedì 21 ottobre 2010

"I partiti litigano sulle elezioni e sulla nuova legge elettorale, le condizioni dei lavoratori continuano a peggiorare"

"E' di oggi la notizia che un lavoratore ha subito l'amputazione di due dita della mano destra mentre era impegnato, a quanto pare, ad un tornio all'interno della Momentive, la più grande fabbrica chimica del polo industriale di Termoli. I Comunisti- Sinistra Popolare del Molise, esprimendo la loro solidarietà al giovane lavoratore fanno notare come, nonostante il calo degli occupati, di infortuni sul lavoro e di lavoro si continua a morire. Dall'inizio dell'anno a settembre 2010 ci sono già stati 706.824 infortuni che hanno prodotto 17.670 invalidi e 706 morti. Anche in agosto si è continuato "normalmente" a morire (oltre 30 persone) e ad ammalarsi, e questi dati sono in realtà sottostimati. Molti lavoratori perdono la vita a causa di infortuni dopo settimane o mesi dagli "incidenti", molti sono lavoratori in nero che non entrano neanche nei conteggi, e, ancor più questo succede per le malattie professionali che portano la morte a distanza di anni nel più assoluto silenzio..
Come sempre sono solo i morti sul lavoro a fare notizia e magari solo quando muoiono in gruppo, come accaduto alla ThyssenKrupp di Torino.
Mentre il governo ed i partiti litigano sulle elezioni e sulla nuova legge elettorale, le condizioni dei lavoratori continuano a peggiorare. Le recenti esternazioni del Ministro dell'Economia Tremonti "Robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci," dimostrano come il governo non sia altro che un comitato d'affari al servizio della Confindustria, delle banche, dell'alta finanza e degli speculatori.
Ciò significa considerare normale che degli esseri umani vengano sacrificati in nome del profitto.
D'altronde queste argomentazioni ormai fanno scuola anche in alcuni sindacati", che sottopongono la dignità del lavoro e la sicurezza dei lavoratori alle regole dell'economia. Tutti i governi finora succedutisi hanno sempre messo al centro "l'azienda Italia", con aiuti alle banche e alle imprese a cominciare dalla Fiat.
Noi Comunisti-Sinistra Popolare, invece, vogliamo ricominciare mettendo al centro dell'attenzione i lavoratori e la loro salute."
*Coordinatore regionale Comunisti/Sinistra Popolare del Molise

mercoledì 20 ottobre 2010

1° congresso regionale dei Comunisti - Sinistra Popolare Intervista al Coordinatore regionale del movimento, Michele Giambarba

Domenica scorsa, presso la sala convegni della fondazione "Caradonio Di Blasio" di Casacalenda, si è svolto il primo congresso regionale dei Comunisti-Sinistra Popolare, il movimento di cui è promotore Marco Rizzo.

Ai lavori congressuali, oltre alle rappresentanze territoriali di Casacalenda, Larino, Colletorto, S. Giuliano di Puglia, S. Croce di Magliano, Termoli, Campobasso, erano presenti il consigliere regionale Michelangelo Bonomolo e il componente della segreteria nazionale Alessandro Mustillo

Il congresso si è concluso con la riconferma a coordinatore regionale del dott. Michele Giambarba, a cui in una intervista abbiamo chiesto alcune considerazioni in merito agli obiettivi, alle alleanze e ai temi che saranno portati avanti dal movimento in ambito regionale.

"Giamabarba è stato riconfermato alla giuda del movimento politico Comunisti Sinistra Popolare in Molise, che a livello nazionale fa riferimento all'On. Marco Rizzo. Il movimento si pone in forte contrapposizione rispetto all'attuale modello di società capitalistica. Ci spieghi la motivazione alla base della contrapposizione e soprattutto l'idea di alternativa sociale proposta dal movimento di cui lei è il massimo rappresentante regionale".

"Il movimento Comunisti Sinistra Polare è impegnato nella realizzazione di un soggetto che garantisca rappresentanza politica ai lavoratori, alla classe operaia ed a quanti sono costretti, dall'odierna società capitalistica, a vivere condizioni di marginalità ed impoverimento, che fa pagare prezzi ed errori solo alle classi popolari. I temi centrali su cui si è dibattuto in occasione del congresso regionale e che hanno visto l'unanimità dei consensi sono quelli legati al rafforzamento dei diritti sociali".

"Qual è la proposta fondamentale, emersa dal congresso dei Comunisti - Sinistra Popolare, finalizzata a creare una convergenza in termini di alleanze con le altre forze politiche schierate a sinistra del Partito Democratico? Mi riferisco in special modo al rapporto con la costituenda Federazione della Sinistra.."

"La proposta politica è quella di una costituente comunista unitaria, con tutti coloro che condividono l'idea di una forza politica alternativa che, senza compromessi, stia dalla parte dei lavoratori e dei nuovi sfruttati, partendo dalla base. E' necessario quindi, partire dalla critica dell'attuale contesto sociale governato dalle destre ma anche dall'autocritica circa gli errori compiuti da una sinistra ormai poco credibile e presentabile e che in questi anni ha sperperato un patrimonio ideale ed umano che sarebbe stato decisivo nella lotta per il lavoro e per la pace. Un movimento, quindi, che deve tornare ad impegnare i comunisti per la costruzione di una sinistra davvero popolare".

" Alla luce degli scenari preoccupanti che interessano attualmente il Molise, destinati ad avere pesanti ripercussioni nel futuro, si è registrato un confronto sulle problematiche specifiche del territorio, in previsione di un contributo del vostro movimento in termini di critica e proposta politica ?"

"I punti oggetto di discussione hanno riguardato il lavoro inteso anche come diritti dei lavoratori che vengono quotidianamente calpestati; l'ambiente con una attenzione particolare all'utilizzo, allo spreco ed alla gestione dell'acqua, all'eolico che diventa sempre più selvaggio senza alcun rispetto del territorio, fino al nucleare, problematica attuale e ormai prossima per volontà anti - popolare del governo Berlusconi. Altro punto centrale del confronto ha riguardato la sanità che, partendo dalla condizione nazionale, si è calata nella situazione loco-regionale, alla luce degli ultimi eventi che nulla di buono fanno presagire. Interventi inoltre sono stati incentrati sullo stato in cui versa il mondo della scuola, alla luce della riforma Gelmini, ma anche con un occhio più attento alla sicurezza delle strutture scolastiche.

Alla fine dei lavori sono stati approvati due documenti aggiuntivi al documento congressuale che verranno portati all'attenzione del congresso nazionale che si terrà a Roma nelle giornate del 6 e 7 Novembre prossimi. Le rappresentanze territoriali presenti faranno parte della costituente segreteria regionale che verrà ufficializzata prima dei lavori congressuali".

Davide Vitiello

martedì 7 settembre 2010

I Comunisti-Sinistra Popolare al fianco dei precari della Scuola molisana

I Comunisti- Sinistra Popolare del Molise si schierano al fianco dei precari della Scuola, che hanno dato vita ad una serie di iniziative per protestare contro lo scempio della scuola pubblica perpetrato dal Governo Berlusconi.
Anche in Molise si avverte, in maniera drammatica, quanto prospettato, dal governo centrale con i tagli, sia a livello di docenti, che di personale ATA.
Tagliare risorse all’Istruzione pubblica è, di per sé, un atto criminale.
Tagliare risorse all’Istruzione pubblica, in luoghi in cui l’Istruzione pubblica rappresenta l’ultimo argine sociale contro lo spopolamento e la “nuova emigrazione giovanile”, è un crimine vero e proprio!
Per questo, i Comunisti-Sinistra Popolare del Molise chiedono ai lavoratori, disoccupati, studenti, famiglie, società civile tutta, di mobilitarsi a sostegno di tale battaglia!!
No ai tagli all’Istruzione pubblica!!
Si a una scuola pubblica statale, laica e di massa!!!



Comunisti-Sinistra Popolare del Molise

lunedì 26 luglio 2010

Proposta di Legge di iniziativa del consigliere M. Bonomolo, concernente:"ISTITUZIONE DI UN FONDO PER IL MICROCREDITO NELLA REGIONE MOLISE

Art.1
Finalità

1. La Regione Molise, con gli interventi previsti dalla presente legge, promuove l’accesso al microcredito quale strumento di sviluppo sociale e di lotta alla povertà e all’ esclusione, con particolare attenzione alle persone escluse dal circuito di credito tradizionale.

Art. 2
Beneficiari

1. Sono destinatari degli interventi regionali i soggetti privi di accesso al credito per le vie ordinarie, residenti in Molise da almeno un anno e con una situazione economica equivalente del nucleo familiare non superiore a diecimila euro comprovata da necessaria certificazione ISEE, rientranti nelle seguenti categorie:
a) persone che hanno perso il lavoro o rischiano di perderlo, o che incontrano difficoltà ad accedere al mercato del lavoro o a rientrarvi;
b) giovani, stranieri, donne, lavoratori atipici, portatori di patrimoni immateriali quali relazioni, competenze, vocazioni, e privi di capitale;
c) piccolissime imprese, comprese quelle agricole, individuali con scarsa liquidità (flussi di cassa inferiori alle uscite);
d) famiglie in difficoltà economica temporanea che stentano a soddisfare i bisogni primari quali la casa, la salute, la formazione dei figli.

Art.3
Interventi

1. Per le finalità di cui all’articolo 1, la Regione Molise istituisce il fondo per il microcredito, di seguito denominato Fondo, ripartendo l’ambito di intervento nei seguenti due assi:

a) credito per esperienze di tipo imprenditoriale, in particolare nelle fasi di avvio di impresa o di successivo sviluppo per progetti ritenuti meritevoli di sostegno, nonché credito a ditte individuali, piccole società (società semplici, società in accomandita semplice, società in nome collettivo, società a responsabilità limitata a socio unico) con problemi di liquidità, in particolare operanti in settori in cui sono maggiormente diffuse l’economia sommersa e l’usura;
b) crediti di emergenza, finalizzati ad affrontare bisogni primari dell’individuo, quali la casa, la salute e la formazione dei figli, ecc..


Art.4
Misure degli interventi. Cumulabilità

1. La Regione Molise favorisce l’accesso al microcredito nella misura massima di ventimila euro per gli interventi di cui all’articolo 3, lettera a) e settemila euro per gli interventi di cui all’articolo 3, lettera b), ad un tasso di interesse non superiore all’uno per cento, con esonero da garanzie, fatte salve quelle personali prestate da terzi da richiedersi per casi

2. particolari. La durata massima del prestito è fissata in sette anni a decorrere dalla sua erogazione.

3. I prestiti di cui al comma 1 non sono cumulabili con altre forme di incentivazione per il medesimo progetto.


Art.5
Gestione del Fondo

1. Il Fondo di cui all’articolo 3 è gestito in base a una convenzione con il soggetto accompagnatore, selezionato attraverso un bando nel mondo del volontariato, dell’associazionismo e del no profit e con la Società finanziaria regionale Finmolise s.p.a..

2. È istituito il comitato tecnico di coordinamento per il microcredito, di seguito denominato Comitato,composto da tre membri dei quali due designati dal soggetto accompagnatore di cui al comma 1 ed uno individuato tra persone esperte in attuazione delle politiche sociali.

3. Il Comitato svolge, in particolare, i seguenti compiti:
a) coordina l’attività dei soggetti coinvolti e collabora con l’amministrazione regionale per l’attuazione della presente legge;
b) cura l’intera fase istruttoria delle richieste pervenute sino all’assunzione della determinazione di ammissibilità ai benefici compreso il successivo inoltro all’istituto gestore per la materiale erogazione.
c) propone eventuali interventi formativi, a richiesta dei soggetti accompagnatori;
d) effettua il monitoraggio sulle azioni di microcredito;
e) comunica a Finmolise s.p.a. il passaggio a perdita del finanziamento nel caso in cui non sia possibile la restituzione per ragioni motivate e documentate dal soggetto accompagnatore.

4. Il Comitato è nominato con decreto del Presidente della Giunta regionale, dura in carica cinque anni e può essere riconfermato una sola volta. La partecipazione al Comitato è gratuita.

5. Il soggetto accompagnatore, selezionato con le modalità di cui al comma 1, raccoglie ed indirizza le esigenze dei potenziali beneficiari, li assiste nella predisposizione dei progetti e nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e con Finmolise s.p.a., li accompagna in tutto l’iter amministrativo e nella fase di avvio delle attività, collabora nelle attività di verifica, cura i rapporti con i beneficiari per un regolare rimborso dei crediti.

6. I finanziamenti sono erogati da Finmolise s.p.a..

7. Nelle more della selezione di cui al comma 1, il Comitato è composto da:
1) direttore della Caritas diocesana;
2) responsabile del microcredito della Caritas diocesana;
3) responsabile del centro di ascolto diocesano.


Art. 6
Modalità di erogazione dei finanziamenti

1. Gli aspiranti al microcredito, assistiti dal soggetto accompagnatore, presentano istanza di finanziamento al Comitato, anche tramite le Caritas parrocchiali, che istruisce le pratiche, valutando l’ammissibilità oggettiva e soggettiva e la capacità di rimborso di ciascun beneficiario.

2. Finmolise s.p.a. stipula il contratto, eroga il finanziamento, incassa le rate e provvede all’eventuale azione di recupero delle somme dovute e non pagate.

3. In caso di ritardo nei pagamenti delle rate, Finmolise s.p.a. informa il Comitato ed il soggetto accompagnatore, affinché si attivi per la regolarizzazione. In caso di mancato pagamento, Finmolise s.p.a. informa il Comitato mensilmente che si attiva per valutare la modalità di intervento nello specifico caso ovvero disporre il passaggio a perdita del finanziamento non rimborsato.

4. Non sono applicate spese d’istruttoria ai beneficiari.



Art. 7
Revoca


1. L’utilizzazione del microcredito per finalità diverse da quelle dichiarate nella domanda comporta la revoca del beneficio, salvo l’assenso del Comitato alla modifica del progetto originario.

2. L’alienazione e la locazione dei beni acquisiti grazie al finanziamento non possono avvenire prima che sia trascorso il periodo di durata dell’operazione agevolata, pena la revoca del beneficio.

Art.8
Direttiva della Giunta Regionale


Con apposita direttiva, la Giunta regionale definisce:
a) contenuti delle convenzioni da stipularsi tra la Regione, Finmolise s.p.a ed il soggetto accompagnatore;
b) contenuti dei bandi, da emanarsi a cura della Regione,per la selezione del soggetto accompagnatore.

Art.9
Disposizioni per la prima applicazione


1. In fase di prima applicazione della presente legge, nelle more della selezione del soggetto
Accompagnatore, la Giunta Regionale è autorizzata a stipulare la convenzione con Finmolise s.p.a e Caritas, in virtù della comprovata esperienza di quest’ultima nel settore del microcredito.


Art.10
Clausola valutativa

1. Il Presidente della Giunta regionale rende conto periodicamente al Consiglio Regionale dell’attuazione della legge e dei risultati da essa ottenuti in termini di sostegno allo sviluppo locale e di lotta alla povertà e all’esclusione attraverso l’accesso al microcredito.

2. A tal fine, trascorso un anno dall’entrata in vigore della legge e con cadenza annuale, il Presidente della Giunta regionale presenta alla Commissione consiliare competente una relazione nella quale sono evidenziati:
a) il numero delle domande presentate, suddivise per tipologie di beneficiari, con indicazione del tipo di iniziative e degli importi richiesti;
b) il numero delle domande ammesse e non ammesse ai benefici e gli importi concessi;
c) l’entità della dotazione finanziaria del Fondo per il microcredito prevista annualmente nel bilancio regionale;
d) l’ammontare complessivo del Fondo;
e) l’incidenza degli interventi di microcredito erogati sullo sviluppo sociale,con particolare riferimento all’incremento di iniziative imprenditoriali;
f) le eventuali criticità riscontrate nell’attuazione della legge.


Art.11
Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge per l’esercizio finanziario 2010 si provvede:

a) relativamente all’asse di intervento di cui alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 3, mediante l’utilizzo dei fondi FESR nei limiti della somma di 1.500.000,00 euro;
b) relativamente all’asse di intervento di cui alla lettera b) del comma 1 dell’articolo 3, mediante l’utilizzo dei fondi FSE nei limiti della somma di 500.000,00 euro.

2. Agli oneri per gli esercizi successivi si provvede con le relative leggi di bilancio.

Art. 12
Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Molise.

giovedì 4 marzo 2010

Art.18 dello Statuto dei Lavoratori: ci risiamo!

Dev'essere sicuramente un tarlo che non fa dormire la notte i padroni e la maggioranza filo-padronale al Parlamento, questo benedetto articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, se ci riprovano sempre, ogni qualvolta che ne hanno possibilità ,ad abolirlo, oppure ad aggirarlo e a svuotarlo di significato.

E si, perché non soddisfatti della mobilitazione sociale di alcuni anni fa, che bocciò sonoramente il tentativo delle destre al governo di eliminare l'art.18 dello Statuto dei Lavoratori, adesso ci riprovano in maniera più soft.

Con una legge, che ha tutto il sapore amaro di una controriforma, vogliono trasportare il conflitto generato dall'applicazione dell'articolo 18 dalle aule dei tribunali agli uffici provinciali del lavoro.

In effetti, la nuova legge votata dal Senato, è una novità assoluta per il nostro ordinamento giuridico; consente di inserire una clausola compromissoria nel contratto di lavoro sin dal momento dell’assunzione; di fatto rende obbligatorio l’arbitrato ed impedirà di far valere i propri diritti in sede giudiziaria ai nuovi assunti, costretti a rivolgersi ad un collegio arbitrale (un giudice privato) legittimato, oltre tutto, a risolvere ogni tipo di controversia a prescindere dall’applicazione delle norme inderogabili di legge e di contratto collettivo (che i giudici dello Stato sono tenuti invece ad applicare).

E' evidente come il lavoratore, al momento dell'assunzione, rappresenti la parte debole del contratto tra padrone e prestatore d'opera, e pertanto disponibile ad accettare qualsiasi clausola contrattuale pur di lavorare.

Come se non bastasse già questo, nel disegno di legge, il Governo inserisce anche una maxi sanatoria per le aziende che hanno violato le norme sui contratti co.co.co e a termine. Nello specifico per i lavoratori a progetto o co.co.co se viene accertata la natura subordinata del rapporto di lavoro (escluse le sentenze passate in giudicato), il datore di lavoro che abbia offerto, entro il 30 settembre 2008, un contratto subordinato, non necessariamente a tempo indeterminato, sarà tenuto unicamente a indennizzare il lavoratore, mentre invece prima era obbligato all’assunzione a tempo indeterminato.

Per i contratti a termine, invece, nel caso di violazioni nella trasformazione del contratto a tempo indeterminato, c’è l’obbligo per il datore di lavoro di risarcire il lavoratore con una indennità che sostituisce la stabilizzazione.

Un bel passo indietro rispetto alla vecchia normativa, non c'è che dire; un altro sostanzioso aiuto agli imprenditori che indebolisce ancora di più il lavoratore.

Il Presidente della Repubblica Napolitano firmerà la legge o possiamo sperare soltanto nel giudizio di incostituzionalità della Suprema Corte?
Nel frattempo noi Comunisti, da sempre a tutela dei lavoratori e dei più deboli, daremo sostegno allo sciopero generale convocato dalla Cgil per il 12 Marzo 2010.



Per Comunisti Sinistra Popolare
Roberto Pano

venerdì 5 febbraio 2010

Sulla drammatica situazione della San.Stear, il consigliere regionale Michelangelo Bonomolo scrive al Prefetto di Campobasso

In merito alla drammatica vicenda riguardante i lavoratori della SanStefar del Gruppo Villa Pini, il consigliere regionale Michelangelo Bonomolo (Comunisti - Sinistra Popolare) ha inviato nella giornata di ieri una lettera al Prefetto di Campobasso Dott. Stefano Scammacca, al Presidente della Giunta Regionale del Molise Dott. Michele Iorio, all’Assessore alle Politiche Sanitarie Dott. Nicola Passarelli e al Direttore Generale dell’Asrem Dott. Angelo Percopo.


Per opportuna conoscenza, si allega il testo.



A Sua Eccellenza
Il Prefetto di Campobasso
Dott. Stefano Scammacca

Al Presidente della
Giunta Regionale del Molise
Dott. Michele Iorio

All’Assessore alle
Politiche Sanitarie
Dott. Nicola Passarelli

Al Direttore Generale dell’Asrem
Dott. Angelo Percopo



Oggetto. Vertenza lavoratori SanStefar.


La tormentata vicenda dei lavoratori della San Stefar che, con spirito di sacrificio, continuano ad assicurare i servizi urgenti a fronte del mancato pagamento delle spettanze e delle precarie condizioni venutesi a creare all’interno della struttura, ha creato notevoli disagi tali da portare ad una evidente diminuzione dell’erogazione delle prestazioni e del conseguente mantenimento dei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) in tutto il territorio regionale.

Ribadisco, ancora una volta, come tale condizione possa prefigurare una interruzione di pubblico servizio che punisce, come recita l’artico 331 del Codice Penale, “Chi, esercitando imprese di servizi pubblici o di pubblica necessità, interrompe il servizio, ovvero sospende il lavoro nei suoi stabilimenti, uffici o aziende, in modo da turbare la regolarità del servizio”. Tutto ciò in aperto contrasto con le direttive ministeriali che invitano le Regioni, ma in modo particolare il Molise, a diminuire i costi dell’assistenza ospedaliera per incrementare i servizi territoriali.

Auspico, in questo senso, che la Regione Molise unitamente all’Asrem e di concerto con gli uffici periferici dello Stato, possa finalmente esercitare un controllo sulla qualità e sulla continuità del servizio, nonché sui bilanci aziendali e nominare, ove se ne ravvisi la necessità, un commissario che possa far proseguire le normali attività dell’azienda per assicurare il servizio sull’intero territorio regionale.

Ritengo che si siano verificate, ormai, le condizioni che possono portare anche alla risoluzione del contratto con l’azienda abruzzese, ai sensi dell’articolo 8 octies del DLgs 502/92 e successive modificazioni.

Auspico, dunque, che l’Asrem, nel frattempo, istruisca una nuova gara d’appalto, affinché l’azienda subentrante possa riprendere le normali attività e riassorbire per intero i lavoratori in servizio presso le strutture molisane della San Stefar.

Ritengo che questa sia l’unica soluzione che da un lato premia le aspettative dei lavoratori e dall’altro favorisce un servizio migliore nei confronti delle utenze.

Certo di un Vs. sollecito interessamento, porgo distinti saluti.



Campobasso, 4 febbraio 2010


Il Consigliere Regionale

Michelangelo Bonomolo